BRUNO ARENA IN RIABILITAZIONE. “PICCOLE REAZIONI FANNO SPERARE”

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È passato un mese dal giorno del malore che ha colpito Bruno Arena, il comico dei “Fichi d’India”, mentre era sul palco di Zelig. Il manager dell’agenzia Ridens Managment, l’unica autorizzata a diffondere notizie sullo stato di salute del comico, ieri sera ha rilasciato un comunicato in cui ringrazia per le testimonianze d’affetto ricevute in questo momento difficile. “Questo mi conferma -scrive Massimo Zoli – che in 25 anni di carriera, nei quali hanno fatto ridere tutta Italia, sono riusciti ad entrare nei cuori di milioni di fans appassionati, non soltanto perché autentici fuoriclasse della risata, ma anche per il grande cuore con il quale da sempre si donano al loro pubblico. Quante volte alla fine di una serata ho dovuto trascinarli via dopo ore di foto, autografi e chiacchiere con chi li aveva aspettati paziente fuori da un teatro! Bruno ha sempre un saluto per tutti, un sorriso, una battuta, sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andar via: Bruno non si può non amare“.
Per quanto riguarda lo stato di salute del comico, invece, non ci sono molte informazioni: “i medici non hanno novità da comunicare, non si sbilanciano assolutamente e non riusciranno a sciogliere la prognosi fino a quando si sarà svegliato completamente. Ora Bruno è nel miglior centro in cui potrebbe essere e la cura riabilitativa è iniziata, continua ad avere piccole reazioni che ci fanno sperare ogni giorno di più”.

Emma e Alessandra, gemelle diverse

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Sono giovani, grintose e di talento: in comune hanno tutto, dalla provenienza salentina al passato vittorioso tra i banchi della scuola di ‘Amici’.

Parliamo di Alessandra Amoroso ed Emma Marrone, così uguali ma così diverse, che il 6 settembre saranno insieme sul palco dell’Arena di Verona per una grande concerto gratuito, trasmesso anche in prima serata da Canale 5.

Emma e Alessandra, entrambe vincitrici di due diverse edizioni di ‘Amici’, si sono affrontate quest’anno nella competizione fra big inventata da Maria De Filippi: ad uscire vincitrice è stata Alessandra Amoroso, che ha ottenuto la possibilità di un grande concerto gratuito all’Arena di Verona. Possibilità subito divisa con l’amica Emma, a cui ha offerto di calcare il palco insieme a lei.

Un vero regalo per i fan delle due cantanti, che vengono entrambe da un anno impegnativo: Alessandra Amoroso ha scalato le classifiche anche con la riedizione del suo album ‘Ancora di più – 5 passi in più’, mentre Emma Marrone, dopo aver vinto il Festival di Sanremo, è stata fagocitata dal gossip ‘grazie’ alla love story fra il suo ex De Martino e Belen Rodriguez.

Saranno due bombe di grinta ed emozione quelle che calcheranno il palco dell’Arena di Verona, e non saranno sole: ospiti di Emma ed Alessandra anche Fiorella Mannoia, Marco Carta, Pino Daniele e Annalisa Scarrone. L’appuntamento è per il 6 settembre!

Valentino Rossi svela il suo futuro: “Nel 2013 correrò in MotoGp”

 Valentino Rossi con gli occhi a mandorla nel 2013 è quello che riscuote i maggiori consensi fra i bookmaker non ufficiali del paddock. Ma per Audi, fresca proprietaria di Ducati, la partita è tutt’altro che chiusa. Il diretto interessato è abile a confondere le piste e nascondere le tracce. «Tutti vogliono sapere quale sarà il mio futuro. Assicuro che correrò in moto anche il prossimo anno» è l’unica certezza mascherata da battuta che offre il Dottore. A Laguna Seca ha scoperto che se rimarrà in rosso il suo compagno di squadra sarà ancora Hayden, «un pilota che si merita il rinnovo» il suo commento. Poi ribalta di nuovo il mazzo, «ma anche con Lorenzo vado molto d’accordo» dice in previsione Yamaha. La riconferma dell’americano è comunque l’ennesimo segnale che da Ingolstadt stanno mandando in direzione Tavullia.

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«Tenerlo con noi sarà dura» mormorano gli uomini in rosso riferendosi a Valentino. Sanno che non basterà ricoprirlo di euro per impedirne la fuga, il Dottore vuole altre garanzie. Aver mantenuto il suo compagno di squadra è un primo passo, dare continuità a un gruppo affiatato. Ora c’è bisogno di cambiamenti e la rifondazione del reparto corse è iniziata. Inutile illudersi che la Desmosedici sboccerà nelle ultime 9 gare della stagione, anche le qualifiche di ieri del Gp di Laguna Seca hanno visto un Valentino in difficoltà. Lontanissimo da Lorenzo e Stoner, che si sono giocati la pole sul filo dei millesimi. L’ha spuntata lo spagnolo, mentre il Dottore stasera partirà dalla quarta fila, dopo avere fatto segnare un tempo di quasi due secondi più lento di quello di Jorge.

L’erede della Ducati GP12 dovrà essere a tutti i costi più competitiva, per il momento non ci sono state rivoluzioni ma un rafforzamento di tutta la struttura. Jeremy Burgess, capomeccanico al fianco di Valentino fin dal suo debutto in 500 nel 2000, ha dato qualche consiglio: «La moto da inizio anno forse non è cambiata abbastanza, sarebbe stato meglio avere degli step evolutivi ravvicinati, portare maggiore materiale». Uno sforzo forse al di sopra delle risorse della piccola Ducati, ma certamente alla portata del gigante Volkswagen. Proprio in questi giorni Filippo Preziosi, il padre delle MotoGp di Borgo Panigale, è volato in Germania per definire i programmi futuri. Da quello che si deciderà in quegli uffici dipenderà anche il futuro del campione di Tavullia, ben cosciente che «avere un grande gruppo alle spalle può fornire maggiori sicurezze». Burgess ha proposto inoltre di rafforzare la squadra che si occupa dello sviluppo in pista e anche a questa voce le orecchie tedesche non sono state insensibili. Allo storico collaudatore Franco Battaini verrà affiancato un giovane pilota e già la scorsa settimana Danilo Petrucci è salito sulla GP12 per due giorni di test al Mugello, esperienza che ripeterà anche dopo il Gp degli Stati Uniti.

Altra mossa la nascita di uno «Junior team», una squadra che lavorerà al fianco del team ufficiale con due obiettivi: far crescere le nuove leve e contribuire attivamente allo sviluppo della mille bolognese. «Mancano ancora dei particolari importanti per potere valutare al meglio l’offerta di Ducati, anche dal punto di vista tecnico» aveva sottolineato Rossi alla vigilia della gara di Laguna Seca e queste decisioni sembrano essere una prima risposta indiretta ai suoi dubbi. I primi mattoni sui quali costruire una nuova casa, di cui si vorrebbe che Valentino fosse l’ospite d’onore. «E’ una sfida sia rimanere, che passare a Yamaha e cercare di battere Lorenzo, il pilota più in forma del momento, con la stessa moto» l’ultima analisi del Dottore. Due azzardi, ma solo con uno a vincere non sarà il banco.

“SUA FIGLIA MORIRÀ”. POI IL MIRACOLO: ALICE GUARISCE DALLA MENINGITE

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Alice, una bambina inglese di 14 mesi è stata salvata da qualcosa di miracoloso, che neanche i medici sono ancora riusciti a spiegare. La piccola era stata colpita da una violenta forma di meningite nel 2010, colpo che le aveva provocato un’insufficenza renale che l’aveva bloccata su di un letto d’ospedale. Per mesi Alice era stata tenuta in vita dai macchinari, ma la sua ora sembrava giunta e per i medici sembrava non esserci più speranza. Così la madre, Jennifer Lawson, voleva darle un ultimo saluto e racconta al Daily Mail quel miracolo: «Pensavo di doverle dire addio, così la baciai in fronte, colpita da una tristezza senza limiti». Le carte per l’espianto degli organi erano già pronte, ma Alice sembrava non volerne sapere di lasciare questo mondo, così dopo il distacco dalle macchine, iniziò a riprendersi quasi per miracolo, tra lo sbigottimento di medici e familiari. La bimba adesso si sta riprendendo e anche se la malattia gli ha lasciato dei segni evidenti, soprattutto ad uno degli arti inferiori rimasto più corto, Alice è una bimba tenace, che sembra tenere molto alla sua vita.

LE INFRADITO CHE CAUSANO USTIONI, ALLARME NEL LITORALE PARTENOPEO

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Pantofole da mare che causano ustioni. Sono questi gli effetti di alcune infradito che vengono vendute in questi giorni nei pressi dei litorali partenopei. Queste sono l’imitazione di una nota griff di infradito molto diffusa tra i teenager, ma in questo caso, i materiali con cui sono fabbricate sono molto pericolosi.
Sembra, infatti, che le pantofole, a contatto con il sole e  con la sabbia bollente si arroventino al punto di causare ustioni. A creare la reazione chimica sono la mescola della gomma e i colori al piombo utilizzati nel corso della fabbricazione. Sono estremamente pericolose per la pelle, e si sta procedendo per arginarne la vendita, che non sarà sicuramente limitata al litorale napoletano.

NEL REGNO DI GOOGLANDIA: TABLET E OPEN SOURCE, SFIDANDO APPLE

Un fiume in piena con novità su tutti i campi e numeri da capogiro. Google non si pone limiti e spaventa i rivali allungando i tentacoli sul mercato dei tablet. Rinnova la base svelando la nuova versione del sistema operativo Android 4.1, denominata Jelly Bean. Punta sull’intrattenimento casalingo lanciando Nexus Q, una specie di hub multimediale per il divertimento collettivo. E ancora, va all’attacco di Apple introducendo il browser Chrome su iPhone e iPad. Per il domani, poi, già pronta la carta a sorpresa con i Project Glass, gli occhiali speciali per la realtà aumentata, svelati in anteprima da Sergey Brin durante l’annuale appuntamento Goolge I/O.
Il segreto dell’irrefrenabile ascesa di BigG è il suo ecosistema, che si allarga sempre più viaggiando a ritmi altisonanti con una crescita esponenziale in ogni ambito: più di 400 milioni di dispositivi Android attivati negli ultimi quattro anni (+400% nell’ultimo anno e media giornaliera vicino al milione) e oltre 600mila app disponibili in Google Play, con i download che a oggi sfiorano i 20 miliardi.

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GENERAZIONE NEXUS. IL 7. La prima assoluta di Jelly Bean è sul Nexus 7, il primo tablet griffato BigG e realizzato in partnership con Asus. Una macchina poderosa grazie al processore quad-core Tegra 3 da 1,3 GHz (con 1GB di Ram e Cpu grafica a 12 core), comoda e portatile con display IPS da 7 pollici (risoluzione 1280×800 pixel), più leggera di vari smartphone (340 grammi), dotata di magnetometro, accelerometro, GPS, fotocamera frontale e con connettività Wi-Fi (manca il 3G), e un’autonomia superiore alle otto ore (batteria da 4323 mAh). Ma la forza del Nexus 7 è un’altra e si chiama convenienza: 199 dollari per la versione da 8GB, 249 dollari per quella da 16GB (che in Europa diventano 199 e 249 euro).
Un prezzo aggressivo, ideale per attrarre vecchi e nuovi appassionati, che potranno esplorare l’ecosistema Google (da video HD di Youtube alle 600mila app di Google Play, che per l’occasione ha introdotto le riviste). Sono i contenuti, oltre al device, infatti, la carta che Google vuole cavalcare per spodestare il dominio (negli Usa) del Kindle Fire (targato Android) e diventare il tablet low cost di riferimento. Non a caso l’offerta lancio del Nexus 7 prevede un mix per l’intrattenimento con film (Transformer 3), libro (The Bourne Dominion), brani di Coldplay e Rolling Stones e due riviste (Popular Science e Condè Nast Traveller) precaricati insieme a un credito di 25 dollari per altri acquisti. Preordinabile su Google Play in Usa, Canada, Australia e Regno Unito, le prime consegne avverranno a metà luglio.

NEXUS Q. Se il tablet e l’aggiornamento dell’Os erano previsti, la sorpresa si chiama Nexus Q, una sfera nera che sta nel palmo di mano e che serve per condividere in streaming (via Wi-Fi) musica e video tra diversi dispositivi Android (come telefoni e tavolette), che fungono da telecomandi. Concepita per un divertimento collettivo, permette di esportare su tv (via HDMI) e casse (ci sono gli speaker appositi, ma costano 399 dollari) i contenuti archiviati su smartphone e tablet; così tutti sono protagonisti, perché ognuno è libero di lanciare i suoi dischi oppure scegliere video e film attingendo da Youtube e Google Play (a patto che possieda un device col robottino verde). E considerando che più di 5mila sviluppatori ci si stanno dilettando, è probabile che nei prossimi mesi le potenzialità della sfera si allargheranno ulteriormente.
Leggera e piccola (923 grammi e diametro di 11,5 centimetri), ha 1GB di Ram e 16 di memoria flash, oltre all’amplificatore integrato da 25 watt. È il primo dispositivo progettato e prodotto integralmente da BigG (negli Usa e non in Asia) e anche per questo il prezzo è salato: 299 dollari. Si può preordinare via Google Play, prime consegne a metà mese.

Twitter: ecco come lo usano gli italiani

Gli italiani su Twitter cinguettano molto e con criteri ben precisi. A rivelarlo è un’indagine di Blogmeter, i cui risultati sono stati presentati allo State of the Net di Trieste. L’analisi ha riguardato qualcosa come 31,5 milioni di tweet, postati in 11 settimane (dal 3 aprile al 18 giugno) sul noto social network.  Gli orari più caldi sembrano corrispondere a quelli tradizionali dei pasti diurno e serale, Dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Il giorno preferito il luned ì, forse per esorcizzare il poco entusiasmo dovuto alla fine del weekend. Quello più snobbato il sabat I dati appaiono in linea con le tendenze globali.

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Blogmeter ha poi raggruppato i cinguettii per categoria. Il 28% di essi contiene un hashtag, una sorta di keyword preceduta dal cancelletto, utile ad identificare l’argomento dei twett, che a loro volta si distinguono maggiormente per pratiche sociali (#sapevatelo, #lol,# fb), fatti di cronaca (#terremoto, #brindisi, #monti), e quelli dedicati alle trasmissioni tv (#serviziopubblico,#piazzapulita,#amici).

Il social network dei cinguettii si è poi rivelato un vero e proprio termometro degli umori degli italiani. Più ancora forse che su facebook dove è possibile inserire post molto più articolati, le emozioni immediate degli internauti del Bel Paese sembrano aver trovato in Twitter  una perfetta valvola di sfogo. Picchi umorali negativi e positivi sono stati registrati da un apposito software in grado di rilevare la semanticità dei contenuti, in occasione del terremoto e della bomba di brindisi per il primo caso e dopo Italia-Irlanda nel secondo. La stessa cosa starà probabilmente accadendo in queste ore, dopo la vittoria ai quarti con l’Inghilterra, ottenuta grazie ad una prestazione da incorniciare. Tra i top trend di  oggi 25 giugno infatti figurano l’hashtag #ItaliaInghilterra e #Pirlo, quest’ultimo grazie al suo incredibile rigore a cucchiaio, o meglio a cucchiaino.

Google: un nuovo algoritmo è in grado di riconoscere video su Youtube

Google, algoritmo – Nei meandri del laboratorio X, il luogo segreto dove i cervelloni di Google sviluppano le loro ultime novità tecnologiche e in cui sono stati realizzati modelli di automobili che guidano da sole e occhiali che permettono di aumentare la realtà, è stato sviluppato un nuovo algoritmo. Non una trovata qualsiasi, la nuova scoperta infatti è in grado di cercare, ad esempio, video di gatti su Youtube, analizzando le immagini e riconoscendo i felini nei fotogrammi. E’ un’attività che un essere umano è in grado di svolgere senza alcun problema ma in realtà un processo di questo tipo è molto complesso per un’ intelligenza artificiale.

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La parola agli esperti – I responsabili del progetto, i cui responsabili saranno presto resi noti nel dettaglio in una conferenza ad Edimburgo hanno precisato: “Non e’ una sorpresa che internet sia pieno di gatti, ma i risultati del nostro algoritmo ci hanno comunque sorpreso. Il sistema e’ stato in grado di affinare le sue capacita’ di riconoscimento oggetti, un’impresa semplice per gli esseri umani ma molto complessa per un’intelligenza artificiale“. E ancora: “L’algoritmo ha raddoppiato le sue capacita’ di riconoscimento di 20mila oggetti diversi rispetto a prima della sua introduzione su Youtube. Questa ricerca potra’ essere applicata a molti software di riconoscimento visivo e locale, ed e’ rappresentativa degli avanzamenti tecnologici possibili grazie a network di computer collegati tra loro“.