ALFONSO SIGNORINI: “FIDANZATO DA 10 ANNI MA TRADISCO IL MIO COMPAGNO”

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“Ho un compagno da dieci anni. Penso che l’innamoramento sia qualcosa di limitato nel tempo. Quando capita, ci sentiamo più vulnerabili ma esaltati: la passione fisica ci stravolge, siamo poco concentrati nel lavoro”, a parlare Alfonso Signorini, direttore di “Chi” in un’intervista a “Grazia”: “(L’amore è) L’intimità che si costruisce con la quotidianità, i litigi, le rotture e con la consapevolezza che dell’altra persona non riesci più a fare a meno. Ma l’intimità diventa routine, non è gratificante al cento per cento. La passione è venuta meno, e ti ritrovi a un bivio: devo accontentarmi di questa complicità o devo inseguire sempre la passione? Decido davvero di sacrificarmi in nome di questo amore, perché è un sentimento comunque bellissimo, perché lui se lo merita e perché è sempre presente quando tutti gli altri se ne vanno, oppure devo sfogare la parte di me più assetata di emozioni? Alla fine io mi rispondo che l’amore non merita tanto sacrificio”.
Il Direttore dice la sua anche sui matrimoni gay:; “Sono contrario sia a quello gay sia a quello etero. Fare una promessa, davanti a Dio o davanti a un ufficiale del municipio, di eterna fedeltà non va d’accordo con il mio modo di pensare: insomma, io non so quello che mi succederà domani mattina. Ma soprattutto voglio avere la libertà di alzarmi dal letto e poter dire “Faccio quello che mi pare”. Ho lavorato come un cane nella vita per avere questa libertà: se lo desidero, voglio alzare il telefono e cambiare tutto, nella professione e in tutto il resto”.

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